Dithering
Alla diminuzione della profondità di colori, il dithering elabora un pattern che simula la presenza di maggiori tonalità per ingannare l'occhio laddove fisicamente non esistono. Tecnica molto usata quando gli schermi e le schede grafiche avevano una limitata capacità di riproduzione dei colori, è caduta in disuso in favore di formati immagine più realistici.
Analogamente ad altri campi, la fotografia ad esempio, l'alta fedeltà non è automatica garanzia di un'immagine valutata/percepita come migliore, è solo sinonimo di maggiore precisione “tecnica”. La larga adozione per il web di jpeg compressi al 60% o al 75%, virtualmente indistinguibili dal file originario a un occhio distratto (e l'occhio del visitatore su Internet è costantemente distratto), dimostra quanto per mostrare un'immagine non serva necessariamente la più alta qualità possibile.
Per questo motivo già dal 2018 Norma adotta ovunque possibile png compressi tramite dithering: al pari di una simile percezione visiva, il risparmio in termini di peso arriva in molti casi, soprattutto per immagini monocromatiche, al 90%. La notevole riduzione di peso, una volta indispensabile su connessioni lente, abbinata all'odierna alta velocità di download migliora considerevolmente l'esperienza della pagine web, risparmiando interi secondi di attesa sulla visualizzazione delle immagini.
Dithering per Instagram
Dopo l'esperienza con il filtro AR di Tangenze Botaniche, che a differenza di altri materiali 3D non si riuscì a processare tramite dithering, venne naturale sperimentare metodi alternativi per raggiungere un risultato almeno visivamente simile con i limitati shader a disposizione su Spark AR per Instagram.
Da novembre 2020 è così disponibile, sulla pagina Instagram di Norma, il filtro Dithering (click per aprirlo in Instagram), che simula una visualizzazione monocromatica con dithering tramite pattern pre-renderizzati.