Usare Arial e Times New Roman

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Quali sono i migliori font del 2023?

Nessuno. Ai sedicenti grafici piace scavare nella terra dei blog che propongono “i 20 migliori font del 2023” o “i 50 migliori font gratuiti per designer nel 2023” in cerca del loro personale tartufo che credono trasformerà un progetto mediocre in un’accattivante calamita per like su Instagram.

A Norma usiamo Arial e Times new Roman, non perché siano i più belli, i più nuovi o i più trendy, ma semplicemente perché funzionano.

Aicher, Univers e Rotis

In Typographie, Otl Aicher dedica un intero capitolo a Times e Univers. Con l’obiettivo non di disegnare nuovi caratteri, ma di disegnare caratteri migliori, pone questi due font come apici da cui partire per sviluppare una nuova famiglia, che prenderà poi il nome di Rotis.

Aicher definisce Univers, disegnato da Adrian Frutiger nel 1957, come un “importante punto di riferimento nella tipografia”, che non solo era all’altezza di Akzidenz Grotesk ed Helvetica, ma ne migliorava la leggibilità grazie a forme prese in prestito dai caratteri graziati. La lettera o non era circolare, non “disegnata” come la o circolare di Futura, ma “scritta”; le aste verticali leggermente più spesse dei tratti orizzontali permettevano di raffinare alcuni archi, in particolare quello della n, che all’uscita dall’asta verticale non era costruito su un semicerchio.

Eppure di fronte alle caratteristiche calligrafiche di Univers, Aicher riconosce la difficoltà nell’usarlo per lunghi corpi di testo, per romanzi ad esempio. In occasione di un vasto progetto editoriale per Severin und Siedler, Aicher inizia quindi a sperimentare Times, disegnato da Morrison nel 1932, come unico carattere per copertine e testi di saggi e romanzi. Times, ci assicura Aicher, funzionò perfettamente in un’ampia varietà di casi e necessità.

Dunque se Rotis fosse davvero un miglioramento del disegno di Univers e Times, i due migliori font che l’epoca moderna ha prodotto, non ci sarebbero dubbi a scegliere Rotis come unica famiglia per qualsiasi progetto. Nonostante le attestate qualità di disegno e leggibilità però, non è possibile scegliere un font nella bolla della purezza tipografica: è necessario considerare altri aspetti.

Design segnaletica minimale times new roman bold font

Questo cartello è meno cartello con Times New Roman?

Il font più leggibile è quello che si legge più spesso

L’onnipresenza di Garamond e leggere variazioni come il Simoncini nell’editoria italiana da decenni è una costante che non si può ignorare quando si parla di leggibilità. Il pubblico che divora decine di romanzi all’anno ha bisogno di testi neri su carta leggermente avorio, impostati in Garamond su colonne larghe 9cm, con ampio margine intorno. Ogni variazione rallenterebbe la lettura.

Si potrebbe quindi concludere che la forma delle lettere del Garamond sia la più efficiente per la lettura: probabile, ma è ugualmente probabile che se nell’ultimo secolo l’editoria italiana avesse usato un qualsiasi altro graziato, gli avidi lettori di oggi non sarebbero felici di adottare improvvisamente Garamond.

I “veri” lettori però sono in larga minoranza: le persone “leggono” email, fotocopie di appunti universitari, post su Instagram e Facebook, messaggi su Whatsapp e Telegram, avvisi stampati da Microsoft Word, manuali di prodotti elettronici. In questo contesto, Arial e Times New Roman regnano sovrani da quasi 30 anni, per il semplice fatto di essere gratuitamente disponibili su qualsiasi sistema operativo su ogni computer.

Arial e Times New Roman, nonostante l’introduzione di Calibri e Segoe da parte di Microsoft e di San Francisco da parte di Apple oltre all’inclusione di Helvetica su MacOS, sono un prodotto tipografico globalizzato. In particolare, il fatto che Arial, grazie alle estensioni di linguaggi non latini sovvenzionate da Microsoft nel corso degli anni, funzioni anche in culture molto diverse da quella tipografica occidentale, è un chiaro attestato di efficacia che non si può ignorare per pura preferenza stilistica.

I font di sistema non vanno scaricati

Prima di essere visualizzato da un browser, un font non presente sul sistema operativo dell’utente deve essere scaricato e renderizzato. Si parla di file da 60KB l’uno, con qualche centinaia di millisecondi di rendering, a seconda della quantità di glifi disponibili.

Questa attesa contribuisce, seppur in minor misura rispetto all’ottimizzazione di immagini e altre risorse, al punteggio che Google fornisce a ogni pagina per tentare di favorire nell’indicizzazione siti più veloci. Arial e Times New Roman, insieme a pochi altri font come Courier, non hanno bisogno di essere scaricati: sono già disponibili sul sistema, non hanno bisogno di tempo di elaborazione, non contribuendo quindi all’iniziale tempo di caricamento di una pagina.

Poiché il traffico dati ha un impatto ambientale misurabile, incide sull’uso delle batterie nei dispositivi portatili e si traduce in tempo in cui l’utente deve aspettare, ogni designer che consciamente progetta anche solo con due font in due pesi (4 file da 60KB da scaricare, 5 se contiamo l’occasionale necessità del corsivo almeno per uno dei font) sta peggiorando l’esperienza utente per pura velleità personale. I siti web migliori usano font di sistema, preoccupandosi innanzitutto di fornire informazioni utili, prima di che font scegliere nel 2023 per i titoli.

Design packaging pasta barilla minimale font helvetica

Questo contenitore di pasta è meno contenitore di pasta senza il suo speciale colore e font?

Nessuno sa riconoscere Monument Grotesk

Come già descritto in nulla di speciale, solo un occhio attento è in grado di riconoscere le differenze fra Helvetica, Arial e qualsiasi altro grotesk contemporaneo, e “attente” è indubbiamente l’ultima parola con cui potremmo descrivere le persone oggi. Mark Simonson è veloce a definire Arial un “flagello”, però poi deve fornirci una guida per distinguerlo da Helvetica e Monotype Grotesque 215.

Non c’è dubbio che tipi come Monument Grotesk, disegnato da Kasper-Florio e pubblicato da Dinamo, siano interpretazioni contemporanee dell’archetipo di grotesk di eccellente qualità, e inoltre migliori di tante squallide digitalizzazioni di caratteri (come Helvetica) le cui versioni per la fotocomposizione degli anni ’70 erano di gran lunga meglio disegnate. Ma è valido chiedersi quanto questa scelta contribuisca effettivamente al risultato del progetto grafico, e se non sia solo una forma di vanità, di ricerca dell’ultima moda.

Arial e Times New Roman rispondono tuttavia a quella necessità di un carattere bastone e di uno graziato, romano e grassetto, che Otl Aicher indica come più che soddisfacente per la progettazione grafica; sono facilmente leggibili grazie a 30 anni di diffusione globale; sono gratuiti e disponibili su ogni computer a prescindere dall’età o dal sistema operativo. Funzionano, senza niente di speciale.