Agnes Cecile: identità per artisti

Il cubo bianco rimane da 80 anni il metodo preferito di esposizione dell’arte per i musei. L’evoluzione degli spazi espositivi ha portato a una soluzione da cui oggi è difficile allontanarsi, soprattutto perché molti oggetti acquistano l’etichetta di arte solo per l’essere contenuti in un cubo bianco.

Internet ha raggiunto uno stato simile: le gallerie d’arte sono diventate griglie di piccole anteprime fotografiche su fondo bianco in cui è possibile accedere al dettaglio dell’opera con un click. Il problema è comune a tutti i siti che devono mostrare materiale visivo: dai portfolio di studi di grafica ai servizi per video.

“Oggi, la conformità dei siti degli artisti è sorprendente considerata la varietà di approcci artistici, tecniche e stili nell’arte contemporanea”, scrive Orit Gat in un articolo sullo stato corrente dell’arte su Internet. “Ciò non si riflette sui siti degli artisti: un ridotto numero di piattaforme come Indexhibit e Cargo Collective vengono usate dalla larga maggioranza degli artisti nel creare i propri siti, rispondendo a una lista di componenti invariati (CV, contatti, immagini). La conseguenza è che raramente i siti degli artisti rendono giustizia al loro lavoro.”

Analogamente al consolidato collegamento fra cubo bianco e legittimazione dell’arte, anche la griglia di anteprime è diventata un riconoscibile segnale per prodotti grafici e visivi. Come uscirne? Come valorizzare diversamente l’opera?

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La collaborazione con Silvia Pelissero, un’artista romana, per lo sviluppo di un’identità visiva coordinata ha dato modo di poter dare nuove risposte alla questione.

Con lo stesso approccio curatoriale di una mostra, i quadri sono stati selezionati e suddivisi per tematiche, poi disposti in una sequenza ragionata. Determinata la sceneggiatura del percorso espositivo sono state poi introdotte variazioni di posizione e dimensione, come per un film diverse inquadrature rendono più dinamiche le scene. Tutti i formati adottati sono generati da multipli di una stessa unità di misura, in modo che rimangano visivamente coerenti. Infine, per accentuare il tema dei soggetti che fluttuano nel bianco, alcune figure vengono mosse simulando un fluido durante il loro scorrimento.

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La pagina si scorre in un paio di minuti, non ci sono distrazioni o link esterni durante la “visita”, si può solo andare avanti o indietro nella mostra. L’approccio è diametralmente opposto alle griglie di anteprime, che invece offrono una scelta multipla, finendo spesso per confondere il visitatore che non sa dove partire.

La natura semplice del soggetto rappresentato ha dato vita a un progetto di analoga pulizia formale in cui ci si è soprattutto domandati come poter migliorare un sito per artisti in generale prima di iniziare il lavoro particolare. Link al sito: www.agnescecile.com.

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Artbook

Il primo libro di Agnes Cecile è stato progettato con un simile interesse a fornire un'esperienza dinamica. Per materializzare il tema della trasparenza ad esempio, il titolo di ogni capitolo è serigrafato in bianco su un foglio trasparente che sfoca o rende nitido un dettaglio di un quadro sottostante. Sempre con dettagli di dipinti si apre il libro, come una serie di macro all'inizio di un film prima che la narrazione entri in scena.

Il libro, cartonato 17 x 24 cm da 192 pagine, è stato stampato a Torino su carta Fedrigoni con una serie di finiture e accorgimenti al fine di renderlo un oggetto collezionabile per chi segue Silvia da anni. Il libro è acquistabile su bigcartel.

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